Da Omnibus ad Autobus: l’evoluzione del mezzo più democratico

Quante volte abbiamo sentito parlare dell’autobus come uno dei mezzi più democratici, come il veicolo “di tutti e per tutti”?

Questa definizione arriva senz’altro dalle sue indiscutibili caratteristiche di economicità, flessibilità e fruibilità ma anche dall’etimologia del suo nome.

La curiosità è che, infatti, i primi autobus della storia si chiamavano “ominibus”, dal latino “per tutti”, proprio perché si trattava di vetture pubbliche sulle quali poteva salire e viaggiare chiunque.

Ma scopriamo di più!

L’Omnibus nasce nel 1600 in Inghilterra come veicolo adibito al trasporto pubblico di persone. All’inizio alla stregua di una carrozza trainata da cavalli, ben presto viene sviluppato per correre su rotaie, diventando di fatto l’antenato del tram.

Dall’Inghilterra, nel 1700, arriva anche in Italia: Torino, Milano e Napoli sono le prime grandi città italiane ad avere un servizio di trasporto pubblico su rotaia.

All’epoca ci si poteva imbattere in vari tipi di Omnibus: scoperti, sormontati da un telaio in ferro sul quale venivano fissate delle tende per riparare i passeggeri dal sole, oppure eleganti vetture in legno completamente coperte e dotate di finestrini.

Dal 1822 la rivoluzione: in Inghilterra nascono gli Omnibus a vapore e, ben presto, gli Omnibus con motore a scoppio.

Dai primi anni del 1900, infatti, gli Omnibus a motore invadono le città europee determinando anche il definitivo cambio del nome: dall’incontro tra le parole “autovettura” e “omnibus” nascerà infatti un termine che ben conosciamo e che abbiamo imparato ad amare: “autobus”.

 

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