Le autostazioni costituiscono un elemento fondamentale per la crescita della mobilità collettiva in Italia, nonché per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Tuttavia, molti di questi luoghi di fermata presentano ancora significative carenze in termini di comfort, sicurezza e infrastruttura commerciale.
Il tema è stato al centro del quinto appuntamento con FlixTalk, ospitato presso la sede di FlixBus a Milano.
Con Andrea Incondi, Amministratore Delegato di FlixBus Italia, erano presenti Paolo Beria, Direttore TRASPOL e Professore Associato del Politecnico di Milano, Marco Marmotti, Ufficio Regolazione economica dei servizi di mobilità ART e Tommaso Ferrari, Assessore Transizione ecologica, Ambiente, Mobilità e Lavori Pubblici del Comune di Verona.
Lo stato attuale delle autostazioni in Italia
Le autostazioni in Italia continuano ad affrontare gravi carenze di servizi base, rappresentando una sfida significativa per il settore dei trasporti e la comodità dei viaggiatori. Sebbene molto sia stato fatto per migliorare la situazione, resta ancora molto da fare per garantire standard accettabili in termini di comfort e sicurezza.
Oggi, nonostante i volumi di traffico della mobilità su gomma, il concetto di ‘autostazione’ è spesso interpretato in maniera molto minimal: una semplice fermata a bordo strada, senza servizi, strutture e presidio, ha evidanziato Paolo Beria.
E la tendenza non riguarda solo l’Italia ma anche altri Paesi d’Europa con alcune best practice quali le autostazioni di Stoccolma o Vienna.
E in Italia? Al sud, spesso grazie all’impegno dei singoli operatori privati, sono state realizzate autostazioni più strutturate. Al nord sono più comuni le stazioni nate per il servizio di trasporto pubblico locale, ma non sono sempre aperte agli operatori di lunga percorrenza.
Una tendenza confermata anche dall’ad Andrea Incondi il quale ha evidenziato che delle circa 500 fermate in Italia della rete FlixBus, solo 29 sono autostazioni mentre tutte le altre sono aree di fermata su marciapiedi, molto spesso senza alcun servizio all’utenza.
Nel corso dei lavori sono stati evidenziati alcuni i progressi fatti in questi anni grazie anche al coinvolgimento degli enti territoriali, come ad esempio con la Delibera n. 56/2018 per mettere a sistema un piano che regolasse le autostazioni e coinvolgesse la collaborazione, in particolare, degli enti regionali.
Tuttavia, nonostante questo progresso, rimane evidente che molto deve ancora essere fatto per garantire che le autostazioni in Italia offrano servizi adeguati ai viaggiatori.
Tutti i partecipanti al talk hanno concordato sull’importanza di incentivare gli investimenti per migliorare le autostazioni con ricadute positive sia sull’esperienza dei viaggiatori, ma anche per quanto riguarda l’incremento di attività commerciali locali, la crescita economica e la coesione sociale delle comunità.
In un’ottica di servizio di trasporto che garantisce il diritto alla mobilità a milioni di passeggeri ogni anno e in vista dei grandi eventi internazionali che interesseranno l’Italia nei prossimi anni quali il Giubileo 2025 e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, l’investimento nelle autostazioni non può dunque essere più sottovalutato, riconoscendogli il loro ruolo strategico nella promozione della mobilità sostenibile e nella valorizzazione del territorio.