In seguito all’abbattimento nel quartiere Tiburtina a Roma della Tangenziale Est, previsto per giugno 2019, si apriranno nuovi importanti scenari di rinascita per la zona. La rivista Mobility Magazine, settimanale digitale di Ferpress dedicato alla mobilità delle persone e delle merci, ha pubblicato un articolo dedicato ad un nuovo progetto di iniziativa popolare per riqualificare l’area,con aree verdi, pedonali e ciclabili.
Il progetto – lanciato da un coordinamento dei comitati Associazione Rinascita Tiburtina, Cittadinanzattiva assemblea territoriale Nomentano, Comitato Cittadini Stazione Tiburtina e Vento di Cambiamento Fenix, supportati dallo Studio di Architettura Partecipata AUP – è ora oggetto di un programma di raccolta di 5000 firme, necessarie per chiedere l’esame in Assemblea capitolina.
L’iniziativa è espressione di precise esigenze emerse da numerosi incontri e assemblee pubbliche e istituzionali. Uno degli obiettivi principali è evitare uno sviluppo ulteriore del degrado di quella che potrebbe diventare una “terra di nessuno”, attraverso la creazione di un “circuito ecologico” non interrotto dalla viabilità automobilistica, che collega gli elementi esistenti attorno al fascio ferroviario, munito di parcheggio interrato.
La nuova dimensione integrerà l’attuale terminal bus gestito dalla società Tibus srl, in una veste completamente nuova e con vie d’accesso che evitano la parte abitata del quartiere sfruttando la consolare. Tibus ha espresso condivisione e apprezzamento per l’iniziativa: “Dopo l’abbattimento della sopraelevata il quartiere Tiburtina potrà essere rilanciato in una nuova dimensione a servizio dei residenti e degli oltre 8 milioni di passeggeri che usufruiscono del terminal bus – ha detto il Presidente Giovanni Bianco -. Si tratta di un’occasione unica per valorizzare il territorio. Due anni fa circa, anche Tibus aveva formalmente presentato all’assessorato un project financing di riqualificazione dell’attuale autostazione Tiburtina e dell’area circostante per un valore di circa 6 milioni di euro, completamente a carico dei privati e in linea con il vigente codice degli appalti”.
Al centro del progetto vi è una vera e propria “promenade architecturale” attraverso piazze, percorsi pedonali alberati, aree verdi e parchi attrezzati, inglobando le alberature esistenti, in filare o a “bosco urbano” (ex Istituito Ittiogenico) e aiuole ormai “boschive” della viabilità a grande scorrimento di cui è imminente la demolizione.
“Il piano – ha spiegato Ettore Pellegrini, architetto di AUP, illustrando l’aspetto tecnico – amplia il precedente project financing presentato da Tibus. L’area di interesse si è semplicemente allargata a tutto il quartiere, comprese le nuove edificazioni di Fs Italiane, il parco est e il nuovo collegamento fra le due zone. Il terminal bus ora sito nel piazzale ovest, rimane inquadrato nella nuova visione proprio per espressione dei cittadini in virtù del suo indispensabile ruolo nel sistema della mobilità romana, nazionale ed internazionale, e nel controllo degli spazi pubblici limitrofi. Una stazione bus rinnovata, non più “aperta”: il nodo intermodale, uno dei più importanti d’Italia, vive così l’occasione di diventare un terminal chiuso con filtri per l’aria e pannelli solari, ecologico, funzionale e con servizi moderni, mantenendo la funzione di nodo di scambio all’interno di una città strutturata e vissuta. Una sfida per la progettazione di un’infrastruttura nuova e necessaria proprio nel luogo in cui si trova ora”.
Il coordinamento ha depositato la proposta di iniziativa popolare all’Assemblea Capitolina: se si raggiungerà il target delle 5000 firme entro 90 giorni (il termine per il deposito è il 6 giugno 2019), il progetto verrà messo nell’agenda dell’Assemblea comunale che avrà 180 giorni per esaminarlo e approvarlo così com’è, senza possibilità di modificarlo.